Ci risiamo, altro evento tragico nel mondo e di nuovo i social network sono protagonisti (in positivo). Infatti le notizie di quello che sta capitando in Libia (presa di Tripoli e caduta della dittatura) si stanno divulgando in maniera molto veloce su Twitter (già protagonista in altre occasioni) e per comunicare in real time viene utilizzato Skype.
Naturalmente, visto che il web è uno strumento molto potente anche per far cadere le dittature, il regime sta mettendo i bastoni tra le ruote ai cyber-ribelli provocando dei black-out di internet in tutta la Libia. La Libyan Telecom e Technology, controllata dal regime, ha bloccato 16 blocchi di indirizzi IP sulle tabelle di routing che impediscono ai libici di uscire verso il mondo esterno.
Ultimi aggiornamenti:
Il sito LTT è tornato online e la scansione in arabo in fondo dice “Congratulazioni, Libia, per l’emancipazione dal dominio del tiranno”.
Ad maiora


“Congratulazioni, Libia, per l’emancipazione dal dominio del tiranno”.
Condivido e aggiungo che ormai è un fatto consolidato e l’unica vera garanzia di democrazia sulla quale possiamo contare senza rischiare delusioni, i social network sono sempre fra i primi sulla notizia e nelle situazioni di regime molte volte gli unici.
Pertanto è scontato che dove sussiste una dittatura che come è risaputo non ama la democrazia, la libertà di pensiero e di espressione, cerchi di bloccarli.
Ma a mio modesto avviso per i regimi è una battaglia persa in partenza, in quanto nessun regime potrà mai soffocare a lungo la ribellione di un popolo, in particolare oggi che ci sono i social network a tenere alta in tutto il mondo la bandiera della libertà.
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E’ vero i social network sono sempre di più i protagonisti della Notizia, io questa lo chiamo Giornalismo 2.0, tieni conto che la prima notizia che Bin Laden era morto arrivò tramite Twitter !!
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